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Visualizzazione dei post da febbraio, 2018

#imieiprimipensieri sul Festival di Sanremo 2018

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(Cos'è l'iniziativa #imieiprimipensieri? Se vuoi saperlo, leggi qui ) Dici che torneremo a guardare il cielo Alzeremo la testa dai cellulari Fino a che gli occhi riusciranno a guardare Vedere quanto una luna ti può bastare E dici che torneremo a parlare davvero Senza bisogno di una tastiera E passeggiare per ore per strada Fino a nascondersi nella sera. (Diodato & Roy Paci) C’è chi si fa la croce E chi prega sui tappeti Le chiese e le moschee l’Imàm e tutti i preti Ingressi separati della stessa casa Miliardi di persone che sperano in qualcosa. (Ermal Meta & Fabrizio Moro) L’immagine che ho scelto come copertina di questo post è l’unica che ho scattato venerdì sera al teatro Ariston, durante le esibizioni. Essendo la prima volta che sentivo Gianna Nannini cantare dal vivo, ho voluto immortalare il momento. Questo però mi ha fatto perdere circa un minuto del duetto con Claudio Baglioni. Poco male, potrebbe dire qualche detratto

Come la tecnologia ha distrutto la creatività

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Lascio che i pensieri si succedano sotto la penna  nello stesso ordine in cui i temi si sono presentati alla mia riflessione. Così potranno rappresentare meglio i moti e il cammino della mia mente. (D. Diderot) Oggi voglio affrontare con voi un argomento molto delicato. O meglio: voglio approfondirlo. Ormai già conoscete i presupposti filosofici che sono alla base del mio rapporto con la scrittura. La mia convinzione, per quanto impopolare, è stata più volte sbandierata su questo blog. Nel dubbio, la ribadisco. SAPER SCRIVERE DI GETTO è FONDAMENTALE PER UN PROFESSIONISTA.     Questa credenza ultimamente è diventata ancor più talebana. Credo proprio che la percezione della mia arte abbia superato un punto di non ritorno. A spingermi oltre il limite è stata la versione digitalizzata un manoscritto redatto nel 1941 e mai pubblicato, che una persona con cui collaboro ha deciso di affidarmi. Non voglio ora (e non posso) anticipare il lavoro che sto facendo, ma saret